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Album di Famiglia

In questi giorni di convivenza forzata con le mie bambine, complice un compito per la scuola dell’infanzia, ho avuto l’occasione di sfogliare le vecchie foto di famiglia. Non solo le più recenti, ma anche quelle più vecchie, della mia infanzia e ancora prima.

E così i ricordi hanno iniziato a riaffiorare e sono diventati una storia: quella della nostra famiglia. Partendo dai bisnonni, da vecchi parenti mai conosciuti e di cui mi sono tornati in mente gli aneddoti che raccontavano i grandi nelle sere d’estate fino ad arrivare a questi giorni.

Sono stati momenti molto belli, pieni di ricordi, risate, commozione, un modo un po’ diverso, un pretesto se vogliamo, per raccontare alle nostre figlie le loro origini e la nascita della nostra famiglia.

Questi giorni di tempo sospeso possono allora diventare l’occasione di sistemare le vecchie foto e soprattutto di scegliere tra le migliaia di immagini che abbiamo tutti sullo smartphone quelle da non perdere, da stampare e da far entrare nel patrimonio di famiglia. E l’unico modo per non perderle, è quello di selezionarle e stamparle.

Selezionarle perché ogni volta che ci verrà in mente di andare a rivedere una foto sarà un’impresa cercarla in mezzo a un milione e con molta probabilità ci passerà la voglia prima di trovarla.

Stamparle perché avere tra le mani un oggetto e non uno schermo ci restituirà una serie di ricordi ancora più vasta. Perché la velocità con cui scorriamo le immagini su di uno schermo non lascia il tempo alla mente di elaborarli che già arriva un’altra foto. Anche la sensazione tattile, olfattiva, la gestualità che precede la visione di una foto stampata, ci mettono nello stato d’animo di aprirci ai ricordi e rafforzano le storie che si ripetono di volta in volta. Ricordo che quando da piccola andavo in cerca di vecchie foto, insieme alla curiosità di riconoscermi, di rivivere le vacanze di qualche mese prima, di rivedere i compagni di scuola, venivo accolta dal cigolare dell’anta dell’armadio dei miei genitori e subito dopo arrivava il profumo che mamma metteva tra i vestiti. Tutte sensazioni che a livello inconscio dicevano alla mia mente cosa stavo per fare e la preparava a ricevere tutte le storie di famiglia. Oggi l’armadio non c’è più ma il profumo è rimasto tra quelle foto ed è diventato una grande coccola.

Per i nostri figli poter tenere in mano un’immagine da concretezza ai racconti che la accompagnano, rafforza il senso di appartenenza alla famiglia perché “ecco hai visto qui ci sono anch’io”. Quando aspettavo la mia seconda figlia ho avuto finalmente il tempo di mettere mano all’archivio fotografico scattato alla mia prima, che nel frattempo andava per i due anni… ehm, non sono puntualissima nemmeno io eh! Ho stampato e appeso un buon numero di foto che ancora adesso mi regalano almeno un sorriso al giorno. Con la nascita di Aurora il tempo si è ulteriormente ridotto e per altri due anni complice un po’ di pigrizia, non ho più stampato molto. Ma crescendo ha iniziato a guardare quelle foto appese e a chiedere “quella sono io?”. E ogni volta che dovevo risponderle che era sua sorella, mi chiedeva lei dove fosse e infine se potevo stampare anche le sue foto. E anche qualcuna del cane che nel frattempo avevamo preso perché “anche lui fa parte della famiglia!”… vi lascio immaginare come mi sono sentita. Quando le ho finalmente stampate e appese la sua reazione è stata commovente e ho avuto la prova della differenza tra stampa e schermo. Nonostante avesse già visto quelle foto sul telefono, averle stampate aveva per lei un significato più profondo di appartenenza e di riconoscimento.

Passare da millemila foto sul telefono ad un album di famiglia con un senso non è semplicissimo. Nei prossimi giorni proverò allora a darvi qualche suggerimento!

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